
L’obiettivo specifico è quello di contribuire alla individuazione degli elementi fondamentali per rendere il nuovo istituto culturale, che non deriva dalla semplice addizione organizzativa degli istituti preesistenti, in grado di svolgere alcune funzioni fondamentali:
- organizzare, gestire e comunicare, secondo modalità integrate e partecipate, gli oggetti documentari in cui si manifesta la memoria della comunità;
- arricchire questa fondamentale funzione, di natura prevalentemente museale ed archiviale, con le esigenze di un biblioteca pubblica decisamente orientata verso la contemporaneità;
- radicare l’uno e l’altro di questi tratti identitari, in modo coerente e
consapevole, nella percezione e nell’esperienza della comunità dei cittadini di Montelupo, definendo in tal modo le condizioni per una elaborazione condivisa e partecipata dell’intera vita culturale.
Sono le parole del Prof. Maurizio Vivarelli con cui, in un ruolo istituzionale, ho collaborato alla realizzazione dell’istituto montelupino. Il progetto MAB per un comune di piccole e medie dimensioni, ne sono convinto, non solo è un progetto da sperimentare assolutamente ma, secondo le possibilità, da “complicare” ulteriormente nelle funzioni. Ne sono talmente convinto che nell’ultimo convegno dell’Associazione Nazionale Piccoli Musei, un convegno generativo di cui ho curato la direzione scientifica, ho chiesto al Prof. Vivarelli – a distanza di nove anni – di riprendere l’argomento. Ecco qui il suo intervento. Fare un MAB è una gran bella opera pubblica.